Sicurezza sul lavoro, si investe troppo poco
La denuncia della Cgil: otto infortuni dall’inizio dell’anno, spia di allarme «Ripresa economica squilibrata, cresce il sommerso e calano i diritti»
Otto infortuni sul lavoro, più o meno gravi, nei primi venti giorni dell’anno.
Per la Cgil siamo di nuovo emergenza, dopo un 2017 che aveva fatto registrare numeri in calo. «Sono tante e comunque troppe le imprese – sostiene Riccardo Grazzi della segreteria confederale – che non fanno della prevenzione un fattore di competitività per accrescere produttività e mercato.
Sicurezza sul lavoro, si investe troppo poco
Serve un diverso approccio strategico.
La crescita recentemente registrata è squilibrata, fatta di lavoro nero, irregolare, gratuito e servile, mentre serve una nuova fase di riconoscimento dei diritti, in direzione di una maggiore qualità: altrimenti conteremo morti e feriti».
Per Maria Lisa Cavallini, coordinatrice dei rappresentanti della sicurezza sui luoghi di lavoro per la Cgil, «è necessario non nascondersi dietro quel che si imputa alle cosiddette tragiche fatalità: ci sono responsabilità per ogni incidente.
Se le aziende tagliano sui costi della vigilanza, questo risparmio va a danneggiare la salute dei dipendenti».
Da questo versante si punta ad approfondire anche la qualità dei controlli, «spesso ci si limita a guardare le carte, in senso formale e basta, senza chiamare in causa i rappresentanti dei lavoratori e ascoltare le loro ragioni».
Proprio un maggior coinvolgimento è quel che chiede il sindacato: «È indispensabile egemonizzare culturalmente il tema della salute sul posto di lavoro, allargando il più possibile il numero degli interlocutori e dei soggetti interessati, parlando di prevenzione e di rispetto della legge», dice Grazzi.
Intanto per il 22 febbraio è convocato in Prefettura una riunione del tavolo che associa istituzioni, imprese e sindacati;
uno strumento importante secondo la Cgil e che già in tempi recenti aveva prodotto un avviso comune in materia di appalti.
Sicurezza sul lavoro, si investe troppo poco
«Positivo anche il fatto – aggiunge Grazzi – che l’Ispettorato del Lavoro e l’Asl abbiano da tempo condiviso modalità di lavoro congiunte nell’attività di controllo e di vigilanza.
Così come è ottimo l’accordo nazionale di collaborazione siglato tra l’Ispettorato e la Guardia di Finanza. Il sindacato sarà interlocutore degli uni e degli altri, offendo il proprio contributo – conclude l’esponente della Cgil – nella emersione dei fenomeni illegali e di sfruttamento della forza lavoro ovunque si manifestasse».
Di: Fabio Terminali
Fonte: La Nuova Ferrara
04 febbraio 2018
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