Risarcimenti-Online.it, mercoledì 06/05/2017
Tra i vari problemi che affliggono il nostro paese, rimane purtroppo molto grave quello della malasanità: un problema che non sembra in via di risoluzione.
Questo è quanto traspare dai dati contenuti in una ricerca effettuata dall’Ania, acronimo che sta ad indicare l’Associazione nazionale delle imprese assicuratrici.
Il contenuto dello studio, che è stato reso noto nel corso di un’audizione a Montecitorio, dipinge una situazione che non si può non definire drammatica. Lo studio, che ha preso in considerazione il periodo 2010-2011, ha evidenziato come i casi di malasanità nel 2011, seppur in calo di circa il 7% rispetto al 2010, fossero ancora troppi, circa 31.500 in un anno con una media di 85 al giorno.
Questi numeri sono allarmanti e inoltre producono tutta una serie di conseguenze: prima fra tutte il lievitare dei costi che il SSN, deve fronteggiare. Questa situazione ha portato infatti alla nascita della cosiddetta “medicina difensiva”: i medici prescrivono ed effettuano molti più esami rispetto al passato, per non rischiare di incorrere in accuse di negligenza, il che comporta, ovviamente, un aumento dei costi nel settore.
E’ poi prassi consolidata quella per cui i sanitari, una volta citati in giudizio, richiedano svariati esami e perizie perché venga stabilita la sussistenza o meno di una condotta dolosa da parte loro. Ovviamente tutto questo comporta un ulteriore costo: costo che, se si aggiunge quello di un risarcimento a favore del paziente, comporta ricadute negative sulla qualità della sanità italiana nel suo complesso. Come si può facilmente intuire quello descritto dall’Ania sembra una sorta di cane che si morde la coda.
Inoltre, sempre in tema di costi che il sistema sanitario si trova a dover sostenere, a causa del proliferare di denunce relative a casi di malasanità, vi sono quelli, non trascurabili, scaturenti dalle polizze assicurative stipulate sia dagli ospedali sia dai singoli operatori sanitari. Secondo le statistiche questi costi si aggirerebbero sui 500 milioni di euro.
Altro effetto negativo è quello per cui, al momento della scelta delle specializzazioni, i giovani scelgono, sempre più spesso, guardando alla minore o maggiore frequenza di denunce a carico dei medici nei vari settori in cui si articola la scienza medica.
Se la situazione non è, come abbiamo visto, rosea, vi sono però due note positive: lo studio evidenza come la gran parte delle denunce di presunti casi di malasanità termini con un provvedimento di archiviazione e come questi numeri così alti siano sintomo di come, chi entra in ospedale, lo fa con piena coscienza di quali sono i suoi diritti e con la volontà di essere sempre correttamente informato sulle scelte effettuate dai sanitari.
Ad ogni modo, la ricerca effettuata dall’Associazione nazionale delle imprese assicuratrici si conclude con una richiesta di modifiche delle norme relative alla responsabilità civile in ambito medico: norme che, a detta degli estensori della ricerca, “non vanno nella giusta direzione”.